Un 5 dicembre all’Università di Bologna per celebrare il volontariato.
Mercoledì 5 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Volontario, l’Università di Bologna ha ospitato un incontro organizzato da GVC con i rappresentanti di diverse organizzazioni, italiane ed internazionali (Overseas, Iscos, EuropeDirect Emilia Romagna, Focsiv, NGO Support Center-Cipro, tra gli altri) per far conoscere agli studenti e alle organizzazioni impegnate in progetti di cooperazione internazionale tutte le opportunità offerte dal bando europeo EU Aid Volunteer. Con l’occasione, si è discusso anche delle varie forme di volontariato possibili, che hanno in comune la messa in rete della solidarietà fra organizzazioni europee, cittadinanza attiva e organizzazioni extra europee di paesi in via si sviluppo.
L’incontro è stato aperto dai saluti della prorettrice per la Relazioni Internazionali Alessandra Scagliarini, che ha sottolineato l’importanza per l’Università di Bologna del community engagement e della cooperazione allo sviluppo. E sono intervenuti anche due ragazzi che hanno raccontato la loro esperienza da volontari, Alice Ticli come EU Aid Volunteer e Paolo Ribotta.
Il volontariato internazionale, oltre a portare un aiuto fondamentale in contesti difficili, può rivelarsi anche un’ottima occasione per acquisire quelle competenze trasversali oggi sempre più richieste nel mercato del lavoro. L’iniziativa è una delle azioni di AlmaEngage, la struttura di coordinamento virtuale delle attività di cooperazione allo sviluppo dell’Ateneo. L’Università di Bologna è da tempo particolarmente attiva rispetto ai temi della cooperazione allo sviluppo, a partire dal progetto Unibo for Refugees, fino alla scelta di nuove destinazioni in paesi in via di sviluppo inserite nel bando Overseas e alla pubblicazione del bando Field Work, che è nato in seguito all’accordo siglato tra Alma Mater e Coonger, il coordinamento delle ONG dell’Emilia-Romagna.
Nato nel 2016 dopo una fase pilota, il programma EU Aid Volunteer ha l’obiettivo di promuovere la solidarietà e la cittadinanza attiva e rispondere ad un numero sempre più elevato di disastri naturali o umanitari con un sistema più forte di gestione delle emergenze. Dopo il lancio del programma, si è avviato un processo di certificazione delle organizzazioni che hanno aderito e GVC è stata la prima ONG italiana ad essere certificata.
Nata negli anni ’70 con l’idea di operare nei paesi in via di sviluppo, oggi GVC è attiva in 22 paesi in tutto il mondo. Dei 400 EU Aid Volunteers partiti finora, circa un centinaio sono stati selezionati da GVC e sono partiti da Bologna. Al momento ci sono 21 posti messi a disposizione da GVC per attività di volontariato in diversi paesi, tra cui Bolivia, Palestina, Burkina Faso, Thailandia.