“Gli uomini sono ora e le donne stracci” dice un proverbio cambogiano che Katarzyna ha in mente mentre ci racconta la storia di Sarom.
“Sarom aveva solo 16 anni quando ha attraversato il confine con la Tailandia per la prima volta. Ha lavorato per molte settimane in una piantagione di canna da zucchero con sua sorella, ricevendo in cambio di un pugno di riso e succo di barbabietola. Questa prima esperienza non l’ha scoraggiata però. Non aveva scelta: non c’era lavoro in Cambogia a quel tempo. Per molto anni ha viaggiato avanti e indietro fra i due paesi cercando di sopravvivere. Una volta diventata madre, insieme a suo marito ha deciso di rimanere in Cambogia per crescere i suoi figli“.
Oggi Sarom fa parte di GVC come testimone della campagna contro il traffico di esseri umani in Cambogia. Condivide la propria esperienza con altre donne e uomini della sua provincia, cercando di influenzare le decisioni delle persone sull’emigrare o meno, e come. “Nel mio paese, ho visto figli di migranti che non vanno a scuola perché nessuno di prende cura di loro. Senza nessuna attenzione, questi bambini si deprimono, rimangono isolati, si ammalano e rimangono tagliati fuori da qualsiasi percorso educativo.
Sarom, lei stessa analfabeta, vuole un futuro diverso per i suoi figli. Crede che l’educazione sia fondamentale non solo per i suoi bambini, ma anche per il suo paese e soprattutto le donne e le bambine. “Se potessi leggere o scrivere, forse potrei trovare un lavoro migliore ed evitare lo sfruttamento” racconta.
Le donne non dovrebbero essere stracci, ma pietre preziose.
[Testimonianza di Katarzyna Sumislawska, Communication Officer, EU Aid Volunteer in Cambodia]
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